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POLENTA DELLA NONNA LINA – Speciale 10.000 iscritti – la ricetta TRADIZIONALE – ricetta ORIGINALE

POLENTA

Questo video rimarrà a lungo nel mio cuore, forse per sempre.
Un video che credo sia in grado di commuovere e divertire allo stesso tempo.
Grazie a una donna straordinaria che ha voluto mettersi in gioco per la seconda volta. Una donna umile e semplice che crede sempre di non essere all’altezza e che invece riesce a stupire, nonostante l’età.

Voglio ringraziare voi, regalandovi un video che ha il sapore della genuinità e sopratutto della spontaneità senza nulla togliere alla ricetta della polenta, la protagonista (assieme alla nonna Lina) di questo video.
Grazie perché siamo diventati un gruppo forte e legato, che apprezza ciò che creo e che condivido, che è sempre attivo e che mi regala soddisfazioni sempre più grandi mano a mano che passa il tempo.

Cosa prepariamo di buono in questo video oltre che a intrattenervi? Beh, la polenta.
Un cibo prettamente locale, tipico dell’arco alpino e in generale del nord Italia.
Al sud fino a qualche anno fa non si sapeva manco l’esistenza di questa pappa realizzata semplicemente con farina di mais (ma le prime polente in realtà venivano fatte con farine di avena, farro e segale, proprio perché il mais stava ancora in America) ma d’altronde al nord non si parlava di pizza, di burrate e di olio di oliva.

Grazie alla Nonna Lina sono riuscito a trasmettervi la ruvidità della preparazione del piatto che ha sfamato per centinaia di anni la popolazione alpina.
Per prepararla nel modo più tradizionale è necessario una stufa, ma pure un piccolo falò andrebbe bene, l’immancabile paiolo di rame, acqua, sale e la farina per polenta, bramata, storse e la classica gialla.
Capisco benissimo che non tutti hanno la possibilità di cuocere la polenta nel paiolo causa mancanza di stufa. Tranquilli: la polenta si riuscirà a fare senza problemi pure in una classica pentola di acciaio (anche se di rame sarebbe meglio per la conduzione del calore) e sarà comunque molto buona e spaziale se accompagnata con lo spezzatino o con le costine come fa la mia nonna, ma mancherà quella nota leggermente affumicata che solo il paiolo riesce a donare grazie alla cottura diretta col forno a legna.
Pazienza: ci sono tante cose che io non riesco ad avere o a fare, immaginatevelo quel profumo, vi rasserenerà e vi invoglierà ancora di più a salire in montagna;)

L’acqua per la polenta, sopratutto un tempo, veniva dosata il giusto, ottenendo un risultato finale piuttosto consistente (non morbido e cremoso come molti la gradiscono adesso) proprio perché quando si serviva si tagliava con un filo di cotone, non con cucchiai e mestoli. Questo infatti dove riuscire a fare un taglio netto, proprio per ricavare fette con rapidità e facilità e queste venivano accompagnate con un pezzo di formaggio o tuttalpiù un velo di salame, anche se era piuttosto raro.

Insomma, questa polenta è un alimento prezioso che ha fatto la storia e anche se adesso la si fa quasi “per sport” come dice la Nonna Lina, non è proprio il caso dimenticarla, anzi, proponetela in queste fredde giornate, soprattutto la domenica, per tornare un po’ indietro, pensando al poco che aveva la gente di un tempo e nonostante questo era felice della propria vita.

#polenta #mais #nonna

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• B L O G : https://www.davidezambelli.com

• I N S T A G R A M : @davide_zamby

• F A C E B O O K : Davide Zambelli

• V I D E O P R E C E D E N T E : https://www.youtube.com/watch?v=xQq2ZSGkXnM&t=13s

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