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FRITTELLE DI MELE DELIZIOSE E NON UNTE – ricetta facile e veloce – RICETTA per CARNEVALE – Trentino

FRITTELLE DI MELE – FRITTELLE DI MELE SOFFICI – FRITTELLE PER CARNEVALE

È da un bel po’ che non proponevo una ricetta con le mele e mi mancava non avere in una pietanza quel profumo dolce e confortevole di una mela cotta, che possiamo identificare come la regina dei frutti del Trentino e uno dei frutti più apprezzati al mondo.
Non sapevo se proporre una torta di mele (che comunque proporrò a breve perché quando la preparo sei contento di svegliarti la mattina nonostante magari sia lunedì proprio perché non vedi l’ora di assaggiarla) o magari un risotto o qualcosa di simile…

Poi però l’illuminazione: “il Carnevale pian piano si fa avanti, quindi perché non proporre un dolce fritto tipico carnevalesco? Le chiacchiere le ho fatte l’anno scorso, e in ogni caso vorrei proporre un dolce con le mele.”
Niente di più semplice e buono: le frittelle di mele.
Mi sono documentato, ho cercato versioni diverse per prendere spunto: con la birra, con il latte, con l’acqua, ma nessuna di essa mi dava soddisfazione.
Tutte queste pastelle, una volta cotte, con l’umidità della mela che rilasciava dopo la cottura raffreddandosi, risultavano piuttosto molli e spugnose. Orrore.

Mi sono chiesto a questo punto se fosse possibile individuare una pastella che non diventasse umida, o almeno meno umida rispetto a quelle che avevo provato.
Ho pensato innanzitutto che fosse il caso di dimezzare la quantità di latte aggiungendo dell’acqua, al fine di renderla più leggera e meno proteica, poi poche uova, che tendono a rendere la pastella spugnosa una volta cotta e aggiungere un ingrediente ideale per le fritture: l’alcol. Naturalmente questo si aveva unendo un distillato e siccome io amo il rum ho pensato bene di aggiungerne un bel bicchiere.
E poi ci sta divinamente con la mela, ma se volete potreste sostituirlo con la grappa, al fine di avere una pastella molto più montana.

L’alcol sgrassa il fritto e rende appunto le pastelle meno inzuppose e più croccanti.
Un’altra cosa da fare era in assoluto profumare questa pastella: come lupo vedete l’abbinamento cannella, limone e vaniglia? Un classicone no? E in più si accompagna divinamente alla mela. L’importante è non esagerare con nessun profumo, al fine di sentirli tutti pur senza esagerare. Un altro punto per questa pastella l’abbiamo conquistato.

Altro passaggio: trovare mele buone: e qua è facile.
Basta scegliere mele di qualità, italiane e preferibilmente di montagna, come quelle di Melinda, il consorzio delle mie valli.
Per questa ricetta ho preferito utilizzare la Renetta. Ormai sapete quanto amo questa varietà.
Oltre ad essere ancor più ricca di benefici rispetto alle altre mele, è meno ricca di acqua e quindi perfetta per una ricetta come questa, dove cerco in tutti modi di non eccedere con l’umidità appunto per non avere un risultato inzupposo.
Sono rimasto entusiasta della scelta anche perché Renetta ha un gusto leggermente acidulo che riesce quindi a sostenere la dolcezza della pastella con lo zucchero a velo in superficie.

Ecco: un altro trucchetto: infarinate le mele prima di passarle nella pastella. In cottura si formerà una sorta di pellicola che impedirà alla mela di trasferire eccessiva umidità alla pastella.
Olio in profondità ma senza esagerare eccessivamente. Basteranno tre dita per avere una gran frittella.
Saranno cremose dentro e croccante fuori. Deliziose così: con un spolverata di zucchero a velo in superficie e gustate tiepide.
Mi farete sapere poi;)

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